clicca sul logo

giovedì 19 luglio 2012

DIRIGENTI LICENZIATI: DALLE PAROLE, AI FATTI. ESTENSIONE DELLE TUTELE, NUOVE PROSPETTIVE DI REIMPIEGO: PER GUIDO E PER I FUTURI "GUIDO"

Stamattina abbiamo letto con sincera partecipazione il seguente articolo:
http://notizie.tiscali.it/articoli/interviste/12/07/istat-dramma-disoccupazione-interviste.html
Già lo sapevamo.
Dai dati ISTAT si evince che quella dei dirigenti privati è una categoria falcidiata. E' noto da tempo il fenomeno dei dirigenti i quali, per non perdere un posto di lavoro sono costretti a demansionarsi ossia a retrocedere a quadro, a collaboratore a progetto o addirittura ad aprirsi una partita IVA.

Anche per i dirigenti trovarsi improvvisamente disoccupati a 50 anni è un trauma. Alla luce di ciò, riteniamo che l'attuale regime di assenza di tutela reale e di libera licenziabilità non sia più né attuale né umanamente accettabile, specie in un processo produttivo che rende sempre più essenziale e non accessoria la presenza di chi si assuma responsabilità di guida ai più alti livelli aziendali. Sarebbe poi opportuno che anche alla categoria dei dirigenti venga esteso il trattamento di mobilità visto che ne pagano la contribuzione. Capitolo aperto e di attualità è anche quello di una adeguata formazione che riqualifichi i dirigenti temporaneamente espulsi dal lavoro nonché di una rinnovata tutela assistenziale, assicurativa, previdenziale.

E' oggi possibile, in Italia, una alleanza tra le categorie dei dirigenti e quelle degli altri lavoratori contro questi selvaggi processi di precarizzazione , parcellizzazione e delocalizzazione delle imprese.

E' ora che i Sindacati dei manager, dei dirigenti e delle alte professionalità imparino a tutelare alla stessa maniera sia il dirigente classico che quello di tipo nuovo (precario o atipico). E qui la ADIR-AGL, la più giovane Federazione italiana di categoria, saprà fare la sua parte, innovando anche il modo di fare sindacato, troppo appiattito , da parte delle Confederazioni più vecchie (CIDA e CONFEDIR che non a caso stanno avviando un processo di fusione) sul potere e sulla condivisione e compresenza nella stanza dei bottoni e dei compromessi al ribasso.

Cominciamo dalle cose concrete: un dirigente licenziato a 50 anni (e oltre) è una risorsa di esperienza e di capacità da mettere al servizio della collettività e del mondo produttivo e imprenditoriale. Favoriamo, anche normativamente la possibilità dell'utilizzo di queste figure nei processi di apprendimento delle imprese italiane che vorranno e dovranno essere protagoniste della crescita. Si è sempre detto: ora più che mai è ora di farlo. E la ADIR-AGL spingerà, con o senza le altre, in questa direzione.

martedì 10 luglio 2012

IL TIRO ALLA FUNE SULLA PELLE DEI MALATI

Almeno i lavoratori attivi possono alzare la voce. I malati, no. A loro costa tanta fatica arrabbiarsi contro la spending review.Settemila posti letto in meno negli ospedali pubblici a partire dal 2013.Orribile trasposizione, dalla macchina burocratica agli ospedali, del motto: "affamare la bestia per costringerla a ridurre le proprie dimensioni". Fatichiamo a individuare quale razionalizzazione ne possa scaturire. Se lo spreco nasce da procedure distorte occorre correggere quelle, non i risultati (di cui stanno beneficiando comunque esseri umani in stato di bisogno).Tutti contenti: l'Europa, la Corte dei Conti, ecc. (ma loro non frequentano i nostri ospedali).Ma forse è il colpo decisivo alla sanità pubblica, a vantaggio di quella privata. Gettate al vento tutte le buone intenzioni, quelle di premiare le Regioni virtuose (che, in base alle prime reazioni, sono le più in.....te) e quelle di mettere le più sciupone (ma anche malridotte, sempre a danno dei meno abbienti) , le loro classi dirigenti, di fronte alle proprie responsabilità. In attesa di un compiuto Federalismo, permetteteci di tifare per le Regioni, quelle più serie, sperando che vincano contro le inumane decisioni del Ministero dell'Economia. Siete la nostra unica speranza, qualunque sia il vostro colore politico.Se a questo aggiungiamo l'ira di farmacisti, chirurghi ospedalieri e ricercatori , stavolta non indirizzata (sembra) a tutela di privilegi ma a chiedere la salvezza di un sistema e dei suoi standard minimi, esprimiamo la nostra soddisfazione per questa assunzione di responsabilità. Sicuramente anche gli altri lavoratori faranno sentire la propria voce anche perchè c'è il concreto rischio stavolta di perdere centinaia di posti di lavoro.Avanti così dunque, con determinazione e continuità. Non diamo tregua ai grigi burocrati del Tesoro.