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sabato 5 aprile 2014

E' IN ATTO UNA CAMPAGNA DENIGRATORIA SULLA DIRIGENZA DELLO STATO? PER ADIR-AGL NO:E' SOLO UNA STRAORDINARIA OCCASIONE.

E' preoccupante che un dirigente dello Stato possa sentirsi a disagio per quello che si legge sui giornali sulle riforme in arrivo e sui motivi che le impongono. E' un vero dirigente (cioè un vero timoniere) chi ha paura della tempesta in arrivo? No, evidentemente è solo uno che è riuscito a raggiungere un titolo di studio elevato per facilitazioni familiari e a fare carriera per cordate. Ma privo di passione, se, appena può, si acquieta, appagato, su un posto pubblico, come l'ultimo dei disoccupati organizzati. Quando (speriamo presto) verrà abolito il valore legale del titolo di studio (che è un po' come la licenza pagata milioni dai tassisti) la finirà, chi non si sente sicuro delle sue qualità vere, di sbandierare lauree e specializzazioni che sappiamo tutti come si ottengono in Italia, da chi e in cambio di cosa. Quindi stiamo calmi, restiamo coi piedi per terra e parliamo di cose concrete, non di targhette dorate. Se poi riteniamo che i concorsi pubblici siano seri e selettivi allora due sono le cose: o chi lo dice ci è o ci fa. Finiamola di prendere in giro gli italiani. Occhio: non stiamo dicendo che siamo impreparati o in mala fede ma solo che per convincere gli italiani della giustezza di una tesi non possiamo prenderli impunemente per i fondelli. Che poi chi dirige lo Stato risponda alla nazione e ai cittadini è vero. Ma solo se prima è stato accontentato il politico. Non quello di turno, che appare mettendoci la faccia ma quello occulto e permanente, che piazza il dirigente che vuole al posto in cui “serve”.Ecco la differenza:loro vogliono essere autonomi dalla politica per servire di nascosto il loro padrino. Noi vogliamo che il dirigente sia al servizio della nazione e dei cittadini rappresentati da quel politico che alle elezioni abbia avuto i voti veri dal popolo e risponda ad esso anche relativamente alla scelta di dirigenti capaci. Quando vi dicono che sono contro lo spoils-system non è perchè temono di perdere il posto ma perchè è il loro puparo che verrebbe meno e che quindi si tutela tramite loro.
Ma all'autolesionismo non c'è limite: già, perchè è di questo che si tratta quando si crede di tutelare una categoria raccontando ai cittadini pure corbellerie, come quella che lo stato funziona con imparzialità, che tutela i diritti e offre servizi. Ma che diavolo di capitano è quello che dimostra di non conoscere (o di far finta di ignorare) le condizioni della sua nave?
Qualcuno penserà che tutta questa discussione avviene per un rinnovato idealismo ed interesse per la Costituzione, per il funzionamento dello stato, per i bisogni dei cittadini più umili. Ma che? Questi finti paladini della categoria te lo dicono chiaro e tondo:saremmo stati zitti se non stesse girando l'idea di abbassarci gli stipendi. Ecco come si distrugge la credibilità della dirigenza, ecco come dai la dimostrazione al dirigente in buona fede che anni di contributi sindacali sono stati soldi buttati. Si dice che se il cittadino conoscesse cosa è e cosa fa la pubblica amministrazione allora capirebbe. Spiegateci allora perchè avete ridotto al rango di carta igienica la legge 241 del 1990, la legge sulla trasparenza amministrativa. In questi anni che battaglie avete condotto in merito?O non siete stati invece voi ad affossarla?
Ma l'acqua sale e le vie di fuga non si trovano. Allora cosa fa il comandante?Si prende le sue responsabilità e lascia per ultimo la nave? No, cerca di scaricare chi gli fa concorrenza, denigrandolo. Da una parte i manager delle partecipate vengono senza appello marchiati come servi della politica (ma come: e le capacità?Siamo proprio sicuri che uno , dal privato, dove c'è la vera competizione e selezione, quella del profitto, arrivi a ottenere quegli incarichi solo col calcio nel sedere?E poi:non erano i vostri idoli, punti di riferimento, modelli?Non volevate diventare come loro?), senza tener conto (vedi la recente vicenda di Moretti, su cui siamo però d'accordo con Della Valle) che quelli un po' di capacità ce l'hanno e se lasciano il pubblico un lavoro nel privato lo trovano. Siamo sicuri che questo valga anche per i dirigenti statali?Poi scaricano i dirigenti esterni a tempo determinato. Servi, a loro dire, del clientelismo e con retribuzioni fuori controllo e dannose. Ma come, non erano colleghi in gamba da tutelare?Alla faccia della solidarietà tra categorie della stessa confederazione!
Ma se volete suicidarvi, fatelo da soli ma soprattutto in fretta. Non auto seviziatevi come, per esempio quando cercate di far credere ai cittadini che siete soggetti alla valutazione (ma quale?Notoriamente i dirigenti si valutano reciprocamente e tutti raggiungono tutti i risultati prefissati) che rispondete del vostro agire (certo, avendo l'avvocato dello stato pagato dalla collettività ) e siete passibili di licenziamento (si, su Marte).
In epoca di digitalizzazione poi (che avreste dovuto gestire voi e che annulla il deficit dell'età) voler scaricare i collaboratori più anziani è veramente penoso.
No,non ci siamo. Il problema della dirigenza pubblica italiana siete voi, sindacalisti della dirigenza dei miei stivali.
Se l'obbiettivo è retribuzioni più giuste, uno stato migliore, una pa più efficiente la soluzione sola è lo spoils-system e quindi tempo determinato per tutti. Il dirigente non sarà più il membro di una casta ma dovrà essere scelto dai politici eletti dal popolo in un sistema democratico di alternanza con una legge elettorale che faccia emergere la volontà popolare. Per realizzare un programma .Cambiare non conservare. Mandando a casa, a termine del mandato, sia il politico che il dirigente che non abbiano servito i cittadini o, peggio, violato le leggi. Questo, si , è condivisibile da parte di tutti i cittadini, rispetto ai quali voi avete una colpa enorme: quella di averli messi in condizione, in questi anni, di odiare i dirigenti pubblici. Non sappiamo se riusciremo a risollevarci dalla terra bruciata che avete creato. Ci proveremo.

ADIR-AGL ALLEANZA MANAGER, PROFESSIONISTI, ALTE PROFESSIONALITA', DIRIGENTI PUBBLICI E PRIVATI

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